Il problema
minore

Veronica Berenice
Editoriale

La pillola anticoncezionale è da molto tempo sia la soluzione più rapida ed efficace al problema della sovrappopolazione, sia un supporto all’indipendenza femminile. I due citati benefici si accompagnano ad un terzo ed è l’essere una magia potentissima contro quasi tutti i disturbi ginecologici. Dagli anni 60’ ad oggi generazioni di donne hanno imparato la sottile arte del prendere la pillola tutti i giorni alla stessa ora.

O quasi.

“Abbiamo sbagliato il destinatario della pillola anticoncezionale” si legge sui social media da qualche giorno ed alla base di quest’affermazione gravita la riflessione sulla possibilità costante dell’uomo di fecondare in opposizione a quella della donna di essere ingravidata -ogni nove mesi-. Questo slogan ha al contempo una verità ed una bugia ed è importante prenderle entrambe in esame per non cadere in facilonerie di difesa di qualcosa che non c’è.

La verità è che dovrebbe essere data la possibilità anche all’uomo di una presa di coscienza sull’aumento della popolazione, sulla qualità della vita e su cosa vuole per il proprio futuro (figli o non figli). Il prendere in mano la situazione da parte del genere maschile potrebbe significare l’avere la chance di gestire la propria libertà sessuale al di là delle problematiche sull’uso e della fallibilità del solo preservativo. 

L’invito è dunque ad una ricerca più raffinata, com’è raffinato il piacere degli umani.

 

Quest’ultimo infatti si dà come unico sistema di controllo della riproduzione maschile in alternativa alla speranza che un soggetto altro da sé prenda la pillola tutte le sere. Un po’ pochetto per uno società evoluta che si pone come modello.

Per quando concerne la bugia dello slogan questa risale a qualcosa di meno apparente ma molto profondo, un po’ come lo è la sessualità femminile.

La pillola si basa sull’assunzione di ormoni che hanno lo scopo di inibire il naturale funzionamento delle ovaie, impedendo così la fecondazione dell’ovulo; e senza inoltrarci in campo medico ci basti sapere questo può comportare degli effetti indesiderati tra cui un possibile aumento di tumore all’utero o al seno, trombosi, depressione, mal di testa, etc…

Ma uno solo degli effetti indesiderati è oggi è sotto l’occhio del mirino forse perché è più frequente che il tema sia di disinteresse collettivo: il calo della libido.

Sui social media come Tik Tok ci sono moltitudini di ragazze in tutto il mondo che lamentano il problema dell’assenza di desiderio legato alla pillola anticoncezionale e di più, leggendo nei commenti nelle varie lingue, si evidenza come le frasi più usate siano “mi fa sentire morta dentro”.

Perché ciò che modula la libido – gli ormoni prodotti naturalmente nel corso del mese – si collega a molto di più del solo desiderio sessuale ma genera nella donna degli swing emotivi che sono ciò che l’accompagna per tutta la vita, quello stesso ciclo vitale a rendere la donna, donna. Da sessant’anni generazioni di donne hanno preso delle pillole che seppur le renda libere dalla gravidanza le priva della loro natura, dell’energia sensuale e della loro collezione di emozioni.

Il problema minore è lo stesso per cui sui giornali si legge ancora: ma da dove proviene l’orgasmo femminile?

Le conseguenze più profonde di una società basata sul silenzio sono che se le donne non riconoscono il problema, non parlano del problema, non insistono affinché il problema sia evidenziato questo resterà inascoltato. Ed oltre a continuare ad accettare primitivi atteggiamenti sessuali per cui se la donna non prova piacere quasi le si confà meglio, si rischia che la scienza continui a considerarlo come problema minore ed andremo avanti nella storia esperendo delle libertà a metà.

L’invito è dunque ad una ricerca più raffinata, com’è raffinato il piacere degli umani affinchè un domani si possa avere controllo sulla biologia conservando ciò che è importante: quel che permette un’elevata qualità della vita.

Produzione fotografica a cura di Marvin Miller www.marvinmiller.it