Propaganda

Valeria Sokolova
Filosofia

L’idolo della sicurezza “universale” è diventato quello che i governi pretendono di servire

L’immaginazione è certamente il motore dell’evoluzione umana ma talvolta può essere un’ama a doppio taglio. Dal momento in cui siamo consapevoli della nostra esistenza, diveniamo in grado di comprendere i processi che ci circondano e l’immaginazione inizia a dipanare molteplici racconti nella nostra testa. Pertanto, l’umanità che ha intrapreso il suo percorso di sviluppo migliaia di anni fa deve esser sì fiera della spinta che dà alla pietra dell’evoluzione, così come deve essere lucida quando quella stessa spinta sembra riportare l’orologio indietro. Analogamente alla sublazione (ger. Aufhebung) di Hegel, che significa contemporaneamente due opposti: negazione e conservazione. L’immaginazione, quando raggiunge l’estremo, si spinge verso il suo opposto, ed è così che sale e scende nella sua scala infinita. Sia concepire qualcosa di malvagio che prevederlo richiedono una certa dose di immaginazione e l’arma contro l’umanità è uno dei suoi trucchi, ovvero la propaganda.

 

“Il nemico occidentale”, “gli ebrei”, “i cinesi che diffondono il virus”, “gli omosessuali”, “i russi imperialisti”, ecc. sono etichette utilizzate nei titoli dei giornali e delle trasmissioni televisive, e non di rado vengono escono ferine dalle bocche di coloro per i quali la propaganda è diventata un monarca. L’articolo determinativo che si vede all’inizio di ogni frase tra virgolette è proprio quella “generalizzazione” che oggi preoccupa chi in questo momento scrive quest’articolo. Ho ripensato al romanzo distopico di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, e alle parole del medico sovietico-russo di psicologia Aleksander Asmolov il quale afferma che queste etichette generalizzate sono dirette a dividere l’umanità in amici e nemici e sono la causa della disumanizzazione e dell’omofobia (come odio verso l’essere umano stesso). [1]

Asmolov dichiara che uno dei maggiori rischi di oggi è la sostituzione degli ideali con idoli, dove la cosiddetta sicurezza è uno degli idoli. In altre parole, gli idoli sono fatti per essere adorati, e così l’idolo della sicurezza “universale” è diventato quello che i governi pretendono di servire. Asmolov nega l’ideologia della sicurezza sotto forma di idolo che sembra giustificare qualsiasi malefatta, tragedia e disumanizzazione. Ma cosa porta Fahrenheit 451 in relazione a tutto questo? È che Bradbury ha previsto gli eventi che stiamo vivendo ora! I governi cercano di mettere i cittadini in una gabbia di opposizioni binarie attraverso fonti propagandistiche e giustificano il controllo delle “idee pericolose” con una vaga immagine di questa “sicurezza”. Mildred, che di notte dorme con le “conchiglie” (una sorta di cuffie moderne) e di giorno passa il tempo circondata dalle pareti del televisore, giocando alla realtà virtuale e guardando il salotto televisivo con gli amici, è la rappresentazione di un tentativo di distrarsi e mettersi al sicuro dall’affrontare i propri pensieri che in meno di un’ora potrebbero essere insopportabili. [2] In quella città ci sono molte persone come Mildred, che per appagare il loro senso di sicurezza e conformità scelgono di non essere coinvolti dalla realtà. Questo è esattamente ciò che il governo ha dato loro: i libri sono stati sostituiti da programmi televisivi e notiziari regolari. Di conseguenza, la “sicurezza”, prodotta dall’oscuramento graduale, ha preso il sopravvento e i pompieri che bruciano i libri e a volte anche i loro proprietari, li bruciano perché la televisione ha spiegato loro molto bene cos’è il bene e cos’è il male, così come chi è un amico e chi è un nemico, cosa ascoltare e cosa negare. 

Nascere umani è sufficiente per rimanere tali? È improbabile. Mantenere l’umanità significa dimostrarla per tutta la vita. Ricordando la malafede di Sartre, vediamo come una persona possa facilmente mutare in un oggetto inanimato rinunciando alla sua capacità di essere cosciente e quindi consapevole della realtà. Il processo di disumanizzazione è alimentato da coloro che intenzionalmente semplificano la complessità del mondo, cioè l’enigma dell’umanità. Ma chi segue questa strada e si pone sotto queste bandiere, anche se all’inizio può sembrare inconsapevole, alla fine ha compiuto una scelta.

[2] Rad Bradbury “Fahrenheit 451”

Illustration by Valentina Cima

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