Primavera Siberiana

Veronica Berenice
Editoriale

Lungimiranza, concretezza ed una sorta di capacità da massaia.

Quando noi, costretti dalla morsa degli eventi atroci di questi ultimi anni, ci sporgiamo nel contemporaneo, con una mano tesa in avanti e l’altra indietro, dopo la prima inevitabile spazzata di pulviscolo superficiale, un problema vero e profondo  rimane sul nostro tavolo da lavoro: l’interconnessione. «Un battito delle ali di un gabbiano sarebbe stato sufficiente ad alterare il corso del clima per sempre».

Queste le parole che hanno ispirato l’idea del celebre effetto farfalla, dove quest’ultima va a sostituire il povero gabbiano. Per ‘effetto farfalla’ si intende la teoria per la quale un singolo evento che accada ‒ anche il luoghi remoti ‒ possa avere conseguenze su scala globale; oppure come le azioni di un singolo individuo possano riverberare sino a smuovere l’intera collettività.

La frammentazione dell’attuale ricade ogni mattina sul tavolo della colazione tra the e biscotti, rendendo l’analisi dei vari: Pandemia, Scontro Russia-Ucraina, la Cina che va piano ma lontano, gli Stati Uniti, il Medio Oriente; quasi impossibile. Non mi stupisce che, in un continuo rincorrersi di drammi, si giunga ad un risultato finale che parrebbe inaspettato: l’apatia.

 

Nella docu-serie “Connected” che si trova attualmente sulla piattaforma Netflix, il giornalista e divulgatore scientifico Latif Nasser ci racconta, nella puntata titolata “Dust” (polvere), di come la sabbia del Sahara nutra, fertilizzi il terreno dove cresce la foresta amazzonica; grazie alla presenza nella sabbia dei resti degli animali provenienti da laghi oramai prosciugati, abbiamo nel Sahara un composto fertile potentissimo e leggerissimo! Difatti grazie ai venti che si muovono tra i due continenti, il fosforo contenuto nella sabbia vola ed attraversa il ricco fogliame della foresta fino a giungere nel suo suolo come santo nutritore. 

Uno spettacolo di madre natura che supera il tempo e lo spazio e commuove mentre fa riflettere su come ci siano ordinamenti che esulano dal nostro comprendere  e generano non solo ciò che di bello possiamo esperire ma anche ciò che c’è di fondamentale per la vita della specie umana sulla terra.

Parimenti è interessante come mentre ci dispiacciamo per i morti di una o l’altra occorrenza nefasta del nostro attuale, il grano sia divenuto l’ignaro fil rouge che li tiene tutti uniti. 

La Cina raccoglie beni alimentari in grandi quantità da anni, specialmente il grano che si stima essere il 15% del fabbisogno mondiale. E chi sono i maggiori produttori di grano nel mondo? Nostro malgrado i vicini Ucraina e Russia. E mentre questa idea trova spazio nelle cocche dei pensieri la Russia ha appena interrotto le esportazioni mentre l’Ucraina, occupata a tener a bada l’invasione russa, sta avendo difficoltà nella semina. 

Nel giro di 90 giorni ci troveremo a doverci chiedere, oltre al come riscaldarci l’anno prossimo, a causa del taglio delle esportazioni di gas Russe, anche cosa mettere da mangiare sulla stufa e con quale mezzo andare al supermercato dati i costi del petrolio. 

Gli Stati del mondo interconnesso hanno dislocato le proprie risorse alimentari ed energetiche mettendo nelle mani di altri i loro fabbisogni.

Altro elemento di connessione tra tutte queste realtà ‒ inglobando finalmente anche quella metafisica ‒ è il social Tik Tok, che influenza come gli altri il palcoscenico mondiale, nel caso specifico quello delle fasce più giovani. Se nei paesi occidentali è una sorta di droga la cui dipendenza è sperimentata anche da chi scrive, in Cina il governo ne limita l’utilizzo da parte dei minori e la compagnia è tenuta a sponsorizzare contenuti educativi che possano stimolare le cellule grigie del popolo cinese.

Mentre l’occidente, dove il sole sempre tramonta, giace mollemente senza riserve di cibo, di energia e con la testa imbottita di superficialità, la Cina riempie i granai di grano e le menti di grano salis

Secondo Aristotele la lungimiranza era la virtù di Pericle, che aveva saputo reggere Atene. Pericle non era un sapiente, come potevano esserlo Talete o Socrate: i sapienti descrivono ordinamenti perfetti per una polis ideale, i saggi costruiscono ordinamenti adatti alla concreta situazione culturale, sociale, politica di una polis determinata.

Lungimiranza, concretezza ed una sorta di capacità da massaia sono ciò a cui ognuno dei liberi pensatori aspira e chi scrive pone l’accento sull’ultima qualità perché essa incarna la capacità di utilizzare gli strumenti a disposizione per sfamare la famiglia: di fare d’un buco sul gomito uno stile di giacca che oggi definiamo ‘da professore’. Non c’è bisogno di alcun luminare per capire che se questi sono gli strumenti di una casa quelli dello stato solo le leggi e le tasse.

Le democrazie sentono una forte morsa al loro fianco, i popoli subiscono da decenni un processo di settorializzazione delle menti ed il senso civico è ridotto a qualche post sui social (sono tutte generalizzazioni, per le quali chiedo il perdono di tutti coloro che nel loro quotidiano cercano di accendere in se stessi e in chi hanno vicino la luce del ragionamento, il più vivo possibile). Ma affinché tutto questo non perduri e si dia un cambio di passo dovremmo tutti ricordare come la democrazia, l’educazione e la pace vadano mantenuti.

Oppure avremo perso di vista sia la farfalla che l’uragano tra le primavere siberiane, le imboscate orientali e i deliri della Silicon Valley. 

[1] https://www.ansa.it/sito/notizie/tecnologia/internet_social/2021/09/20/tiktok-cinese-limita-uso-ad-under-14-a-40-minuti-al-giorno_4d7d0339-3588-4983-9438-509cf6c515a3.html

[2] https://www.tpi.it/esteri/guerra-ucraina-cina-accumulato-meta-riserve-globali-grano-20220307876072/

[3] https://phys.org/news/2015-02-massive-amounts-saharan-fertilize-amazon.html

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