La vagina è la porta per l’universo.
Una sentenza suggestiva; eppure non è di quel lato dell’universo che si vuol parlare in questo breve articolo.
Ben lungi dall’esser stata cosa studiata e compresa, la vagina staziona inaudita* per secoli: c’è chi la crede divina (e quando mai il rapporto con il divino è stato semplice), chi le dà poco seguito e chi, non comprendendone la natura, l’ha dimenticata.
Eppur si muove!
Questa è la proposizione esatta e quanto mai esplicante la sua natura più simile che divergente rispetto al suo lontano parente maschile. Parenti serpenti (magari un cobra, che non è un serpente?)?
Alcune volte sono velenosi, alcune audaci, altre manifestano la loro miglior condizione : “essere ben educati”*.
Entrambi si muovono, solo che a differenza delle scenografiche – a volte coreografiche ‒ movenze del parente maschile, la rappresentante del femminino biologico alza appena il cappello per salutare attraenti visitatrici/tori.
Entrambi si muovono, solo che a differenza delle scenografiche – a volte coreografiche ‒ movenze del parente maschile, la rappresentante del femminino biologico alza appena il cappello per salutare attraenti visitatrici/tori. Il clitoride appunto, se correttamente stimolato, si può ergere ‒ all’esterno ‒ e scatenare scontri elettrici ‒ all’interno. Le sue terminazioni nervose e conformazione fisica, che divergono in ogni corpo, hanno dunque abilità diffuse e propagate.
Così anche quel che non si riusciva a vedere e che spesso venne opinato come inesistente ‒ al pari della magia‒, al progredire della scienza ‒ che principia dall’osservazione della natura ‒ diventa realtà e dunque aggiungiamo alla lista dei comuni usi e costumi anche l’erezione.
Ed un applauso agli scienziati per il sì nobile e proficuo lavoro!
Che sia esterno, interno, anale, punto G, eiaculazione oppure attraverso la stimolazione dei capezzoli (e chi dimentica le ascelle? I piedi? Le orecchie!), il piacere esulta ed il suggerimento della redazione, tra un ora ed un labora, è di non badare ai limiti di genere e fare tutti esperienza diretta ed indiretta di quel movimento biologico che (ebbene sì questo è sempre stato vero) conduce alla mistica.
[1] Inaudito
/i·nau·dì·to/aggettivo. Di una gravità o intensità che esclude ogni confronto e provoca disorientamento, turbamento, sgomento. LETT. Di cui mai si è sentito parlare prima; straordinario, incredibile.
[2] Nella commozione della definizione si deve specificare i precisi attributi del tubolare amico:
– Buona volontà
– Igiene
– Rispetto
– Portamento eretto
– Umore lieto
– Perseveranza