In molte specie di vertebrati i giovani rimangono con i genitori per un certo periodo di tempo, anche quando le cure parentali sono state interrotte. La presenza di helper, individui figli di una coppia parentale che aiutano i genitori nell’allevamento di successive generazioni, è stata descritta in decine di specie di uccelli e, in misura minore, anche nei mammiferi. Nei pesci questo fenomeno, che appartiene alla sfera dei cosiddetti comportamenti altruistici, è molto meno diffuso. Un esempio particolarmente interessante è quello offerto da alcune specie di ciclidi del lago Tanganyika, appartenenti ai generi Lamprologus, Julidochromis e Telmatochromis.
Una di queste specie in particolare, Lamprologus birchardi, è stata studiata in modo particolarmente approfondito. In questa specie gli helper sono giovani di precedenti covate che rimangono nel territorio dei genitori e partecipano alle cure parentali, che in questa specie consistono nel mantenimento (rimuovendo sabbia e detriti dal luogo scelto per la deposizione) e nella difesa (dalle intrusioni sia di conspecifici che di potenziali competitori e predatori appartenenti ad altre specie) del territorio all’interno del quale una coppia di adulti si riproduce, e nella cura delle uova deposte (gli helper aiutano i genitori pulendo e ossigenando con movimenti delle pinne le uova e le larve appena schiuse).
Gli helper sono giovani di precedenti covate che rimangono nel territorio dei genitori e partecipano alle cure parentali
Tre fattori si sono rivelati i più importanti nell’analisi costi-benefici del fenomeno dell’helping rispetto all’abbandono del territorio parentale per formare una nuova famiglia. Per le energie spese nell’aiutare la coppia riproduttiva, gli helper crescono meno rispetto agli individui non-helper. Il motivo principale potrebbe essere la gerarchia che si instaura nel territorio: gli helper sono tollerati ma, a comandare sono pur sempre i due genitori. Dal momento che solo gli individui di maggiori dimensioni sono in grado di stabilire un territorio e riprodursi, una crescita rallentata è chiaramente uno svantaggio. Questo costo viene però compensato da una mortalità più bassa, in quanto gli helper hanno accesso ad un territorio, ben difeso insieme ai fratelli ma, soprattutto, dalla coppia adulta riproduttiva. Inoltre, a livello di specie, la presenza degli helper determina un contributo positivo al futuro successo riproduttivo dei genitori: le femmine aiutate dagli helper, infatti, depongono un maggior numero di uova e, di conseguenza, hanno una progenie più numerosa. I genitori aiutati dagli helper dedicano meno tempo alla cura e alla difesa del territorio e della prole, e hanno quindi più tempo da dedicare all’alimentazione. Le energie così guadagnate possono essere perciò dedicate alla riproduzione.
Aumentando il successo riproduttivo dei genitori, gli helper favoriscono la diffusione di una parte dei propri geni, secondo il fenomeno della kin selection, attraverso il quale un individuo ‘accetta’ di sostenere un costo per favorire un altro individuo con cui è, più o meno strettamente, imparentato. Nella comunità scientifica non c’è unanimità sulla questione, ma sembra che la kin selection, pur non essendo il motivo principale che spinge un individuo a rimanere nel territorio dei genitori e non riprodursi, sia tuttavia ciò che ne determina l’assunzione del ruolo di helper. Nella ghiandaia della Florida Aphelocoma coerulescens, o nel martin pescatore bianco e nero Ceryle rudis, si osservano helper con vari gradi di parentela rispetto alla progenie. Ebbene, le energie spese da questi helper sono direttamente proporzionali al grado di parentela.
In varie specie di uccelli, la saturazione dell’habitat e la distribuzione localizzata delle risorse sono i principali fattori che determinano la permanenza di giovani individui all’interno del territorio dei genitori, facendo nascere delle famiglie estese. Questo sembra essere valido anche per L. birchardi, dal momento che gli habitat del lago Tanganyika abitati da questa specie sono densamente popolati, sia da conspecifici che da individui appartenenti ad altre specie con simili esigenze ecologiche. Gli avannotti di L. birchardi rimangono nel territorio natale anche perché la protezione offerta dalla famiglia è fondamentale nei primi mesi di vita. Esperimenti in acquario hanno infatti dimostrato che gli helper rimangono fedeli alla propria famiglia anche quando gli viene offerta la possibilità di abbandonarla e riprodursi per conto loro.
[1] Taborsky M. (1984) Broodcare helpers in the cichlid Lamprologus brichardi: their costs and benefits. Animal Behaviour 32(4), 1236-1252.