Frances H. Arnold

Premio Nobel
per la Chimica 2018

Michele Diego
Scienza

Con l’evoluzione nelle nostre mani, con la capacità di impostare la diversità genetica e di personalizzare le forze di selezione, possiamo ora esplorare percorsi che la Natura ha lasciato inesplorati.

 

Permettetemi di iniziare con una domanda: “Perché la mela di Newton cade a terra?”.
Prima la risposta da fisici: “Esiste una forza chiamata gravità, essa agisce tra due oggetti qualsiasi, con una grandezza proporzionale al prodotto delle masse degli oggetti e inversamente proporzionale al quadrato della distanza tra i loro centri di massa. La mela è quindi spinta da questa forza verso il centro della Terra quando si stacca dall’albero”.
Passiamo ora alla risposta da biologi evoluzionisti: “Una volta le mele andavano in tutte le direzioni, in alto, in basso, di lato: il mondo era pieno di mele che rimbalzavano di qua e di là. Tuttavia, solo le mele che cadevano a terra erano in grado di germogliare e far crescere nuovi alberi. Nel corso di milioni di anni, le forze dell’evoluzione hanno selezionato le mele che cadevano a terra. Ecco perché oggi le mele cadono”.

Siamo tre chimici che si appropriano senza vergogna della fisica e della biologia (comprese le loro terribili battute) per creare molecole utili al bene comune. Condividiamo una profonda ammirazione per l’evoluzione, una forza della natura che ha condotto alla migliore chimica di tutti i tempi e a tutti gli esseri viventi esistenti su questo pianeta. Il carburante dell’evoluzione è la diversità, con la selezione naturale che porta a continui adattamenti e miglioramenti dell’opera della Natura. Gli organismi (e le organizzazioni) privi di questa diversità sono destinati all’estinzione in un mondo in rapida evoluzione.
Eppure la Natura ha esplorato solo una minima parte della vita e delle molecole della vita possibili. Con l’evoluzione nelle nostre mani, con la capacità di impostare la diversità genetica e di personalizzare le forze di selezione, possiamo ora esplorare percorsi che la Natura ha lasciato inesplorati. Possiamo anche esplorare strade che la Natura non prenderebbe mai da sola: possiamo selezionare gli organismi viventi e la loro chimica a nostro vantaggio, per creare nuove fonti di energia, per fissare il carbonio nella nostra atmosfera, per curare le malattie o per ringiovanirci. Oppure possiamo creare nuove armi di terrore o di controllo dello Stato… quale strada sarebbe bene perseguire?
La lezione della nostra battuta sulle mele è questa: in pratica e in teoria, l’evoluzione è fin troppo facile da applicare in modo errato.
E così, a nome di tutti e tre i vincitori del premio per la Chimica, i cui contributi si sono evoluti nel messaggio di stasera, propongo un brindisi all’evoluzione – si possa usarla bene!

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